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Mutuo con contratto a tempo determinato

La concessione di un mutuo a una persona con contratto di lavoro a tempo determinato può risultare complessa, principalmente a causa dell’incertezza economica associata alla natura temporanea del contratto di lavoro.

Tuttavia, non vi è alcuna disposizione di legge che proibisca a una persona con contratto a tempo determinato di ottenere un mutuo.

La valutazione della fattibilità e dell’accettazione del mutuo dipende principalmente dalla politica interna dell’istituto di credito e dalla capacità del richiedente di dimostrare la propria solvibilità.

Riferimenti Legali

  1. Codice Civile:
    • Articolo 1813: Definizione di mutuo.”Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.” (codice_civile.pdf, p. 1, 8)
  2. Valutazione della Solvibilità del Richiedente:
    • Le banche valutano vari fattori per determinare la solvibilità di un richiedente, inclusi:
      • Stabilità del reddito: Anche se il contratto è a tempo determinato, la banca può considerare la continuità di impiego del richiedente.
      • Garanzie aggiuntive: La presenza di un coobbligato o di un garante può facilitare l’ottenimento del mutuo.
      • Rapporto rata/reddito: Verifica che la rata del mutuo non superi una certa percentuale del reddito netto mensile del richiedente.

Aspetti Pratici

  • Documentazione: Sarà necessario fornire alla banca documenti che attestano il reddito e la durata del contratto di lavoro.
  • Garanzie: Potrebbe essere richiesto di fornire garanzie supplementari, come un’ipoteca su un immobile o la firma di un garante.
  • Politiche Bancarie: Ogni istituto di credito ha criteri specifici per la concessione di mutui; alcuni potrebbero essere più flessibili rispetto ad altri.

Conclusione

Anche se avere un contratto a tempo determinato può rappresentare un ostacolo, non è un impedimento assoluto per ottenere un mutuo. È essenziale presentarsi con una buona documentazione e, se possibile, con garanzie aggiuntive per dimostrare la propria affidabilità creditizia.

foto@pixabay

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Come Ottenere un Mutuo senza Contratto di Lavoro a Tempo Indeterminato

In Italia, ottenere un mutuo senza contratto di lavoro a tempo indeterminato può risultare difficile, ma non impossibile. Questo articolo esplora le opzioni disponibili per coloro che desiderano richiedere un mutuo senza un lavoro a tempo indeterminato, spiegando le diverse tipologie di mutui disponibili e le loro caratteristiche.

Tipologie di mutui

Esistono diverse tipologie di mutui, tra cui il mutuo a tasso fisso e il mutuo a tasso variabile. Il mutuo a tasso fisso è un tipo di mutuo che prevede un tasso di interesse costante per l’intera durata del prestito. In questo modo, il mutuatario può conoscere in anticipo l’importo delle rate che dovrà pagare ogni mese, il che gli consente di pianificare il proprio budget in modo più preciso.

Il mutuo a tasso variabile, invece, prevede un tasso di interesse che può variare nel tempo, in base alle fluttuazioni del mercato finanziario. Questo tipo di mutuo può comportare una maggiore incertezza per il mutuatario, che non sa con certezza quale sarà l’importo delle rate nei mesi successivi.

Inoltre, esistono anche i mutui a tasso misto, che combinano le caratteristiche dei due tipi di mutuo sopracitati. In particolare, il mutuo a tasso misto prevede un tasso fisso per un periodo iniziale del prestito, seguito da un periodo a tasso variabile.

Requisiti per ottenere un mutuo senza contratto a tempo indeterminato

Per ottenere un mutuo senza contratto a tempo indeterminato in Italia, ci sono alcune opzioni disponibili. In particolare, il mutuatario può presentare alla banca una serie di documenti che dimostrino la sua capacità di ripagare il mutuo. Tra questi documenti, ci sono le dichiarazioni dei redditi degli ultimi anni, i bonifici bancari che dimostrino l’entrata di denaro.

Inoltre, il mutuatario può anche presentare una garanzia aggiuntiva, come una polizza assicurativa sulla vita o una fideiussione bancaria. Queste garanzie possono rassicurare la banca sulla capacità del mutuatario di ripagare il prestito e aumentare le probabilità di ottenere l’approvazione del mutuo.

Oltre alla soluzione di fornire una garanzia aggiuntiva o di presentare documenti che dimostrino la propria capacità di ripagare il prestito, esistono alcune altre opzioni per ottenere un mutuo senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Una possibilità è quella di cercare un coobbligato, ovvero un soggetto che si assume la responsabilità di ripagare il mutuo insieme al richiedente principale. Il coobbligato dovrebbe avere un contratto di lavoro stabile e una buona solvibilità finanziaria, in modo da aumentare le probabilità di ottenere l’approvazione del mutuo.

Un’altra soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi a una banca che offre mutui dedicati a specifiche categorie di lavoratori, come ad esempio i liberi professionisti o i lavoratori autonomi. Questi mutui potrebbero essere progettati per soddisfare le esigenze di coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e potrebbero avere requisiti più flessibili rispetto ai mutui standard.

Infine, un’alternativa potrebbe essere quella di valutare l’acquisto di una casa tramite il leasing immobiliare. Questa forma di finanziamento immobiliare prevede la stipula di un contratto di locazione con opzione di acquisto, in cui il locatario (ovvero il mutuatario) paga un canone mensile alla società di leasing per l’utilizzo dell’immobile e ha la possibilità di acquistare la proprietà al termine del contratto.

Considerazioni

Ottenere un mutuo senza contratto di lavoro a tempo indeterminato in Italia può risultare difficile, ma non impossibile. Esistono diverse opzioni disponibili per i mutuatari che desiderano richiedere un prestito, tra cui il mutuo a tasso fisso, il mutuo a tasso variabile e il mutuo a tasso misto. Inoltre, presentare alla banca una serie di documenti che dimostrino la propria capacità di ripagare il mutuo, insieme a una garanzia aggiuntiva, può aumentare le probabilità di ottenere l’approvazione del prestito.

Da tenere a mente è che l’ottenimento del mutuo potrebbe richiedere più tempo rispetto a un mutuo standard con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, in quanto la banca potrebbe effettuare una valutazione più approfondita della situazione finanziaria del richiedente.

Inoltre, è importante notare che l’assenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato potrebbe comportare un tasso di interesse più elevato rispetto a quello applicato per un mutuo standard. Infatti, la banca potrebbe considerare il mutuatario come un soggetto a maggior rischio, e quindi richiedere un tasso di interesse più alto per compensare il rischio maggiore.

Infine, è possibile che la banca richieda al mutuatario di fornire una maggiore percentuale di finanziamento personale rispetto a un mutuo standard. Ciò significa che il mutuatario dovrà versare una somma di denaro più elevata come acconto, al fine di dimostrare la sua solvibilità finanziaria e ridurre il rischio per la banca.

In sintesi, ottenere un mutuo senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato in Italia può essere difficile, ma non impossibile. Presentare alla banca documenti che dimostrino la propria capacità di ripagare il prestito e una garanzia aggiuntiva possono aumentare le probabilità di ottenere l’approvazione del mutuo. Tuttavia, il mutuatario dovrebbe tenere presente che potrebbe essere richiesta una maggiore percentuale di finanziamento personale e un tasso di interesse più elevato rispetto a un mutuo standard.

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Fondo garanzia prima casa over 35, consigli utili

Il fondo prima casa è una garanzia statale concessa all’accensione del mutuo. In parole semplici, se hai deciso di comprare casa ma non hai una certa stabilità lavorativa, lo stato si fa garante per te: in questo modo la banca ti concederà il prestito desiderato. La garanzia prestata dal fondo prima casa viene concessa nella misura del 50% della quota capitale.

La legge prevede una serie di requisiti per l’accesso al fondo prima casa che si riferiscono ai soggetti richiedenti, all’immobile che deve essere acquistato e al finanziamento. In particolare, la legge prevede che abbiano priorità nell’accesso al fondo prima casa le seguenti categorie di soggetti: giovani coppie.

Inoltre, l’immobile per il quale si richiede il finanziamento assistito dalla garanzia del fondo prima casa deve avere le seguenti caratteristiche: deve essere adibito ad abitazione principale e non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi).

Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese offre la possibilità di accesso al credito da parte di imprese e professionisti che, diversamente, avrebbero difficoltà a ottenerlo perché non dispongono di sufficienti garanzie. In questo modo l’Unione europea e lo Stato Italiano affiancano le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario.

Come fare richiesta per il fondo garanzia prima casa

La domanda di accesso al Fondo di garanzia va presentata direttamente alla Banca o Intermediario finanziario aderente all’iniziativa cui si richiede il mutuo, utilizzando l’apposita modulistica per la richiesta di accesso al Fondo di garanzia per la prima casa. Attraverso il Portale FdG banche, confidi e intermediari autorizzati possono presentare la domanda di ammissione alla garanzia.

I requisiti per avere accesso al Fondo di Garanzia dipendono dal tipo di finanziamento richiesto. Ad esempio, per il Fondo di garanzia prima casa, l’immobile per il quale si richiede il finanziamento assistito dalla garanzia del fondo prima casa deve essere adibito ad abitazione principale e non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi)1. Inoltre, la legge prevede che abbiano priorità nell’accesso al fondo prima casa le seguenti categorie di soggetti: giovani coppie.

Per quanto riguarda il Fondo di Garanzia PMI, sono ammissibili alla Garanzia Diretta le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa. L’impresa o il professionista non può inoltrare la domanda direttamente al Fondo. Deve rivolgersi a una banca per richiedere il finanziamento e contestualmente richiedere che sul finanziamento sia acquisita la garanzia del Fondo. Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda.

Ci sono molte banche che offrono il Fondo di Garanzia. Ad esempio, per quanto riguarda i mutui 100%, alcuni istituti di credito che presentano nell’offerta un mutuo 100% a tassi promozionali sono Intesa Sanpaolo con Mutuo Giovani Fondo di garanzia prima casa – Tasso variabile; BANCO BPM con Mutuo You Giovani Green Fondo garanzia prima casa – Tasso variabile; BPER Banca con Mutuo Giovani under 36 – Tasso variabile.

Inoltre, ci sono più di 500 banche i confidi e gli intermediari finanziari che operano con il Fondo di garanzia. Puoi trovare l’elenco delle banche aderenti all’iniziativa sul sito del gestore Consap S.p.A

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Quali documenti presentare per un mutuo richiesto da un libero professionista

Per richiedere un mutuo da libero professionista, devi presentare alcuni documenti che dimostrino la tua situazione economica e professionale.

Tra i documenti di base ci sono:

  • Copia del modello Unico
  • Attestato di iscrizione all’Albo professionale, se presente
  • Copia dei principali documenti anagrafici
  • Copia del bilancio relativo all’anno precedente alla richiesta del mutuo

Tuttavia, ogni istituto di credito può richiedere una lista personalizzata di documenti e valutare la concessione del mutuo a sua discrezione.

E’ consigliabile, ovviamente, contattare direttamente la banca o l’istituto finanziario che ti interessa per avere informazioni più precise.

I tassi di interesse medio per un mutuo di un libero professionista

Il tasso di interesse per un mutuo da libero professionista dipende da diversi fattori, come la durata del mutuo, il tipo di tasso (fisso o variabile), la banca o l’istituto finanziario che lo eroga e la tua situazione economica e professionale.

In generale, i tassi di interesse per i liberi professionisti sono più alti rispetto a quelli per i dipendenti, perché sono considerati più rischiosi. Tuttavia, esistono anche dei finanziamenti a tasso agevolato per i liberi professionisti che necessitano di un supporto finanziario per coprire i bisogni direttamente connessi all’attività svolta.

Si consiglia di confrontare diverse offerte di mutui per liberi professionisti e di valutare attentamente il TAN (Tasso annuo nominale) e il TAEG (Tasso annuo effettivo globale), che includono anche le spese e le commissioni.

Tasso fisso o tasso variabile

La differenza tra tasso fisso e variabile è che il primo rimane costante per tutta la durata del mutuo, mentre il secondo varia seguendo l’indice di riferimento cui è legato. Il tasso fisso ti offre più sicurezza e stabilità, ma ha un costo più elevato. Il tasso variabile può essere più conveniente se i tassi di mercato sono bassi, ma può anche subire oscillazioni imprevedibili.

La scelta tra tasso fisso e variabile dipende dalle tue preferenze e dalla tua capacità di sopportare il rischio. Puoi anche optare per un tasso misto, che combina le caratteristiche di entrambi.

Per richiedere un mutuo devi soddisfare alcuni requisiti legali e reddituali. I requisiti legali sono:

  • Avere la cittadinanza italiana o della Comunità Europea;
  • Avere la residenza o il domicilio fiscale in Italia;
  • Avere almeno 18 anni di età.
  • I requisiti reddituali dipendono dalla banca e dal tipo di mutuo che vuoi richiedere, ma in generale devi dimostrare di avere un reddito netto mensile sufficiente a coprire la rata del mutuo e di non essere sovraindebitato. Alcune banche possono anche richiedere una quota minima di capitale da versare come anticipo sul prezzo dell’immobile.

Per documentare i tuoi requisiti, dovrai presentare alla banca alcuni documenti, come la dichiarazione dei redditi, le buste paga, il contratto di lavoro, il certificato di residenza e il documento d’identità.

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Mutuo a rientro libero, che cosa sono e come funzionano

Mutuo libero, o a rientro e rimborso libero: di cosa si tratta e come funziona.

Tempo di mutuo, vale a dire prestito di denaro. Ora che, ad esempio, il mercato immobiliare si sta muovendo di nuovo, i prezzi degli appartamenti risalgono, l’economia va un pochino meglio e qualcosa a livello generale sta ripartendo, la gente pensa ai mutui, e anche a quelli a rientro libero o rimborso libero.

Sempre che la gente stessa abbia, ovviamente, la possibilità di acquistare un immobile. Avere un appartamento in proprietà è solitamente una delle massime aspirazioni per una persona, una coppia o una famiglia. C’è chi è più fortunato e magari lo eredita, e c’è chi intende creare le condizioni per acquistarlo. Il pagamento in contanti, naturalmente, non è cosa di tutti i giorni.

Ecco che allora ci si rivolge alle banche, agli istituti di credito, a quelle realtà che comunque sono in grado di attivare dei mutui che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono mutui ipotecari, vale a dire che l’immobile stesso viene posto a garanzia del pagamento.

Va da sé che il metodo ordinario di restituzione del prestito è comunque qualcosa di economicamente impegnativo, dal momento che le rate incidono in maniera importante sul bilancio di una famiglia media e, ovviamente, ancor di più di una famiglia che economicamente si colloca sotto la media.

È opportuno quindi fare una ricerca, in primis proprio su Internet, per vedere quali siano le condizioni più favorevoli per avere accesso a questi mutui, non solo in termini di tassi di interesse, ma anche di tempistiche per il pagamento delle rate.

Esistono, fra le proposte più favorevoli, dei piani di ammortamento a rientro libero, o rimborso libero, che consistono nel rimborso, da parte del mutuatario, delle rate di soli interessi, mentre per qualche riguarda il capitale, ci sono solo degli importi minimi da versare entro limiti di tempo prefissati.

Questo lascia la possibilità di avere una maggiore libertà per quanto riguarda i rimborsi, libertà che sarà concordata direttamente con l’istituto di credito o la banca cui ci si rivolge.

Certo, esistono dei range entro i quali le banche si muovono e ai quali non si può derogare più di tanto, tuttavia i mutui a rientro libero o rimborso libero, stanno prendendo piede ormai in Europa da diversi anni. È giunto il tempo che questa modalità si faccia largo anche in Italia, dove alcune banche cominciano a fare delle proposte interessanti, sia pur da non molto tempo.

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Mutuo Libero: vantaggi e svantaggi di un piano di ammortamento flessibile

Il 2016 appena concluso è stato particolarmente favorevole per chi ha scelto di stipulare un mutuo, con i tassi di interesse ai minimi storici, eppure, assicurano gli esperti del settore, lo scenario è in evoluzione, lenta e con una direzione difficilmente prevedibile.

 

mutuo libero vantaggi

L’orizzonte al quale guardare per coglierne i mutamenti è naturalmente quello del lungo termine, perché a breve ancora nulla si scorge guardando i tassi di riferimento.

Quindi, per chi ha intenzione di fare un acquisto oneroso, accendendo un mutuo presso il proprio istituto di credito, il dilemma è complicato: scegliere il tasso fisso, per bloccare fino alla scadenza del finanziamento il vantaggio dei livelli attuali, o puntare sul variabile, in caso di ulteriori variazioni vantaggiose?

I dati di Facile.it e Mutui.it mostrano come entrambe le tipologie abbiano visto sensibili miglioramenti in termini di convenienza negli ultimi anni, senza contare il successo crescente che stanno riscuotendo i tassi misti, che consentono di cambiare tipo di tasso, da fisso a variabile, lungo tutta la durata del contratto.

Questi tipi di mutuo presentano una componente fissa ed una variabile, e/o una o più tranches temporali (due, cinque o dieci anni) alla scadenza delle quali è possibile rinegoziare il tasso del mutuo, il che è un buon sistema per rivalutare ed eventualmente correggere le proprie scelte iniziali, anche se questo tipo di contratto tende a proporre condizioni iniziali più onerose, per compensare tale vantaggio.

Naturalmente nella scelta di una determinata tipologia di mutui ha fondamentale importanza anche il piano di ammortamento proposto, cioè le modalità di estinzione graduale del debito.

Di solito, i piani di ammortamento sono formati con rate mensili o trimestrali di importi uguali: la quota di interesse, in ognuna di esse comprese, viene a mano a mano a diminuire in relazione alla graduale riduzione del capitale per effetto del pagamento delle rate precedenti.

Vi sono diverse tipologie di ammortamento di mutuo: il più comune è il piano di “Ammortamento alla francese” e comporta una rata costante nel tempo. Meno frequenti sono i piani ad “Annualità decrescenti” o ad “Annualità crescenti“.

Ma per gli imprenditori e i liberi professionisti c’è una possibilità in più: stiamo parlando del “mutuo libero”, destinato appunto principalmente alle suddette categorie, che scelgono di rimborsare il capitale attraverso un piano di ammortamento flessibile, che lasci libero il mutuatario di restituire le quote capitale con degli importi scelti dallo stesso titolare del rapporto.

Generalmente per i liberi professionisti  la concessione di un mutuo è leggermente più complicata rispetto a coloro che lavorano come dipendenti, perché chi ha stipulato un contratto (magari a tempo indeterminato) come lavoratore dipendente gode di una situazione economica molto più stabile e sicura per la l’istituto che concede un mutuo.

Ma con le giuste garanzie, ottenere un mutuo di questo genere rappresenta una grande opportunità.

Rate libere dunque, ma naturalmente all’interno dei limiti stabiliti dalle condizioni contrattuali di prodotto. E’ inoltre usuale che le banche stabiliscano un piano di rientro minimo del capitale, cioè la frazione dello stesso che dovrà obbligatoriamente risultare ammortata a determinate scadenze.

Il mutuo libero si avvale di solito di un tasso di interesse variabile, calcolato come somma tra un parametro mutevole (l’euribor a 3 mesi o in alternativa il tasso che la banca centrale europea utilizza come riferimento per le operazioni di rifinanziamento), e uno spread fisso, che l’istituto di credito stabilisce sulla base della durata complessiva della transazione.

In genere, consente di pagare rate di soli interessi e di gestire il rimborso del capitale in totale libertà, in modo semplice e comodo anche attraverso l’Home Banking, attraverso versamenti nel corso del rapporto o in unica soluzione alla scadenza.

In virtù delle sue specifiche caratteristiche, il mutuo libero è particolarmente adatto per chi dispone di flussi reddituali non costanti poiché consente, in base alle proprie entrate ed alle progressive disponibilità, di effettuare rimborsi liberi di capitale, in modo semplice e veloce.

La gestione autonoma nella restituzione del capitale, tuttavia, richiede un’efficiente organizzazione delle risorse finanziare, onde evitare di farsi cogliere impreparati al momento delle “scadenze” obbligatorie.

Quasi tutti i principali istituti di credito, da Unicredit fino al Gruppo di Credito Valtellinese, propongono ai propri clienti questo tipo di flessibilità, ma per capire concretamente a cosa si va incontro si può fare riferimento all’offerta di Barclays.

Per chi sottoscrive il Mutuo Libero Barclays che è caratterizzato da una formula a rimborso progressivo, sulla durata a 15 anni occorre rispettare per il piano di ammortamento le seguenti condizioni e le seguenti scadenze: rimborso del 25% del capitale erogato entro il quinto anno dalla concessione del mutuo, il rimborso di un ulteriore 35% della quota capitale complessiva entro il decimo anno, ed il 40% residuo di quota capitale entro la scadenza del finanziamento ipotecario, ovverosia entro il 15-esimo anno.

Per la durata del finanziamento ipotecario a 20 anni, invece, il Mutuo Libero Barclays prevede un rimborso progressivo più spalmato nel tempo come segue: il rimborso del 15% del capitale iniziale erogato entro il quinto anno, un altro 20% di rimborso della quota capitale entro il decimo anno, poi il 30% entro il 15-esimo anno, ed infine la quota residua del 35% entro la scadenza, ovverosia entro il 20-esimo anno.

Sulla durata a 25 anni, inoltre, entro il quinto anno occorre rimborsare solo il 10% della quota capitale complessivamente erogata, e poi il 15% entro il decimo anno, il 20% di rimborso entro il 15-esimo anno, un altro 25% entro il 20-esimo anno, ed infine la quota residua del 30% entro la scadenza del finanziamento ipotecario.

Non bisogna comunque dimenticare, anche in questo caso come del resto in tutte le diverse tipologie di mutui, la possibilità di interrompere il piano di restituzione stabilito: in questo caso il mutuatario può restituire parte o tutto il capitale che deve ancora dare risparmiando gli interessi sul mutuo.

Il grande vantaggio di questa tipologia di mutui è senza dubbio la flessibilità: se le entrate del bilancio familiare non sono costanti, oppure si vogliono affrontare anche altre spese impegnative durante il rimborso del mutuo, ecco che si potrà modulare la rata in base alle proprie esigenze.

Naturalmente non mancano neppure i difetti che sono tra l’altro facilmente intuibili. In primis, il carattere di scommessa dell’operazione: un imprenditore che sceglie questo mutuo dà per scontato che la sua impresa e il suo reddito per il futuro siano in crescita, cosa assolutamente non certa.

C’è poi la necessità di un forte autocontrollo, perché si potrebbe procrastinare troppo il rimborso del capitale e trovarsi a scadenza impreparati per il rimborso. Infine bisogna considerare anche che i tassi a cui questi mutui sono proposti non sono certo economici.

Naturalmente ci sono varie vie d’uscita per il cliente che si trova in difficoltà con il pagamento del mutuo: polizze assicurative stipulate inizialmente, sospensione delle rate per un periodo prestabilito, eventuali moratorie, senza dimenticare le classiche opzioni di surroga o di rinegoziazione, ma è meglio ponderare prima attentamente tutte le opzioni disponibili, per evitare di trovarsi impossibilitati a saldare ed essere costretti ad una “conclusione forzata”.

In ogni caso, la regola generare è sempre la stessa: non accontentarsi dell’offerta della banca in cui si ha il conto corrente, ma confrontare più offerte e dedicare un po’ di tempo nel fare diversi e differenti preventivi.

Per confrontare le offerte sul mercato non bisogna infine dimenticare di basarsi sempre sul Taeg, cioè il Tasso annuo effettivo globale, che è il costo reale del mutuo perché include il Tan (Tasso annuo nominale) e tutte le spese (perizia, istruttoria, incasso rata, assicurazioni obbligatorie, imposte…).